Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Papa Ratzinger. Senza la crisi economica non si diventa buoni

I risparmi di una vita spesso andati in fumo e 600.000 posti di lavoro persi entro la seconda metà del 2009, secondo le previsioni di Confindustria.
Ed ecco quello che sa dire il papa sulla gravissima crisi finanziaria che colpisce tante famiglie:
Città del Vaticano, 17 dic. (Apcom) - Il Papa mette in guardia dal Natale consumista e invita invece alla solidarietà e a "riscoprire il vero significato" della festa. "Sotto la spinta di un consumismo edonista, purtroppo - ha detto rivolgendosi agli oltre 5mila fedeli riuniti nell'Aula Paolo VI per l'udienza generale - il Natale rischia di perdere il suo significato spirituale per ridursi a mera occasione commerciale di acquisti e scambi di doni. In realtà però le difficoltà, le incertezze e la stessa crisi economica che in questi mesi stanno vivendo tantissime famiglie e che tocca l'intera umanità - ha aggiunto Benedetto XVI - possono essere uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell'amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale". "Spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche - ha avvertito ancora il Papa - il Natale può diventare così un'occasione per accogliere come regalo personale il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo". "Prepariamoci al Natale con umiltà e semplicità - è l'esortazione finale del Papa - disponendoci a ricevere il dono della luce e della pace. Accogliamo il Natale di Cristo come un evento capace di rinnovare oggi la nostra esistenza. L'incontro con il Bambino Gesù ci renda persone che non pensano soltanto a loro stessi, ma si aprano al bisogno dei fratelli".
Per lui e per quelli come lui la crisi non è un flagello che si abbatte sulla povera gente, ma anzi una ''uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell'amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale''.
Nessun atto di condivisione, nemmeno spirituale, con la gente che soffre o una parola di conforto per i problemi reali. Ancora una volta è evidente la sua indifferenza per le sofferenze degli uomini, ai quali promette solo paradisi futuri e non presenti. Anzi un po di serenità economica, secondo lui, ... non stimola.
E poi, nemmeno una parola di condanna per quei politici e allegri finanzieri che ci hanno condotto a questa situazione.

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