Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Depressione: non c'è un'origine biochimica, o genetica

I risultati delle scoperte scientificheNon siamo soli a pensare certe cose. Ci sono studiosi che hanno osservato a lungo l'ansia e la depressione e sono giunti alle seguenti conclusioni che noi condividiamo:per l'ansia e la depressione non ci sono analisi del sangue o altre analisi che rilevino squilibri biochimici (che stanno cioè nel cervello). Se non è originata da un lutto o una disgrazia la depressione nasce per le tante menzogne nella nostra società. E la partitocrazia, imposta nei fatti con la forza, è il pretesto che ha reso invisibile il potere, liberandolo dalla responsabilità delle proprie scelte e consentendogli di operare dietro un muro di sicurezza. Il trucco è quello di scaricare sull'individuo la colpa delle scelte sciagurate dei dominatori. Far credere all'individuo, attraverso una serie di accorgimenti fittizi, che esso sia la causa della propria stessa rovina. Poi c'è la competizione che impone a chi lavora insopportabili sforzi. Un farmaco non analizza i fenomeni, un farmaco non pensa. Per contro scuole di meditazione psicosomatica e filosofica, gruppi di autocoscienza e auto-mutuo aiuto, associazioni d’impegno civile e di volontariato, azione politica e sociale sono valide ricchezze tradizionali, conviviali.Quello che penso ioIo ho sofferto di depressione per tanti anni. Mi sono affidato alle cure di molti psichiatri, per l'esattezza tre, e ho ricevuto tantissimi consigli senza arrivare prima di 9 anni fa ad un netto miglioramento. Ciò era dovuto al fatto che nessuno e neanche io stesso accettava di mettere a rischio il mio futuro e la mia stessa vita.Invece io penso che il punto è proprio questo: al giorno d'oggi siamo abituati a risolvere le situazioni col "dialogo" e gradualmente, senza scossoni. In questo modo l'individuo conserva la sicurezza della propria condizione sociale ma non mette in discussione tutto.E in questo modo gli eventuali passi in avanti sono condizionati e condizionabili dal mondo esterno. Cioè sono gli altri che devono avere la buona volontà di fare largo a noi. E perchè poi, dal loro punto di vista?La verità è che nessuno può soddifare i nostri desideri se non siamo noi per primi a imboccare la strada per soddisfarli. Se facciamo questo e lottiamo, poi sapremo bene cosa chiedere agli altri o anche pretendere dagli altri.Amici, nella vita la questione fondamentale è una questione di vita o di morte. Ed è alla luce di questa considerazione che dobbiamo inquadrare anche i piccoli problemi di ogni giorno, altrimenti la depressione è dietro l'angolo. Oggi c'è la guerra in tanti paesi. E non sarà più così in una società più giusta.Oggi comunque la scelta fondamentale è sempre una questione di vita o di morte.E ora vi riporto una piccola favola ZEN che evidenzia il modo col quale si risolve veramente una depressione, tutte le depressioni:Un cavallo depresso si sdraia e non vuole più saperne di rialzarsi.Il fattore, dopo aver provato di tutto, chiama il veterinario.Questi visita l'animale e dice al fattore: "Casi così sono gravi;l'unica è provare per un paio di giorni a dargli queste pillole:Se non reagisce sarà necessario abbatterlo".Il maiale ha sentito tutto e corre dal cavallo:"Alzati, alzati, altrimenti butta male!"Ma il cavallo gira solo la testa di lato.Il secondo giorno il veterinario torna e somministra nuovamente le pillole, dicendo poi al fattore "Non reagisce: aspettiamo ancora un po', ma credo non ci sia niente da fare."Il maiale ha sentito tutto e corre ancora dal cavallo "Devi ASSOLUTAMENTE reagire: guarda che altrimenti sono guai!".Ma il cavallo niente.Il terzo giorno il veterinario verifica l'assenza di progressi e, rivolto al fattore:"Dammi la carabina. E’ ora di abbattere quella povera bestia."Il maiale corre disperato dal cavallo:"Devi reagire, ti prego, stanno per ammazzarti."A quella notizia il cavallo si alza di scatto e comincia a correre,a saltare ostacoli e ad accennare passi di danza.Il fattore è felicissimo. Rivolto al veterinario gli dice:"Grazie... Lei è un medico meraviglioso, ha fatto un miracolo;dobbiamo assolutamente fare una grande festa!Su, presto, ammazziamo il maiale!"Comunque peccato per il maiale. L'amicizia a volte non paga. Ma l'amicizia è uno dei grandi valori della vita.

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