Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


La produzione di merci e il disturbo mentale

La produzione di merci nella nostra società è collegata al profitto. Il profitto è la quantità di denaro che l'imprenditore, dopo aver pagate le spese di produzione e le tasse, si mette in tasca alla fine del ciclo di produzione. In un società sana la produzione di merci dovrebbe essere collegata al soddisfacimento dei bisogni della gente.Invece una società che produce per trarre profitto dalla produzione non ha un fine morale e perciò non può prendersi cura delle condizione fisiche e psichiche del lavoratore e di tutta la società.In essa il salariato è alienato dal prodotto del suo lavoro, perché produce beni senza che essi gli appartengano.L'alienazione è quel processo che estranea un essere umano da ciò che fa, fino al punto che l'essere umano si estranea da sé stesso.Il funzionamento, la forma, il contenuto della mente derivano dal mondo materiale. Purché si comprenda che cosa sia effettivamente il “mondo materiale”. Molti scienziati considerano “reale” ciò che esiste nel mondo fisico delle cose e “immaginario” tutto il resto. Ma che cos’è per la nostra specie il mondo materiale? Solo gli atomi, gli oggetti, o non anche e soprattutto i rapporti con i nostri simili?Le relazioni tra gli uomini sono oggettive, materiali come le montagne e i pianeti. Anzi, sono la realtà primaria, essenziale, da cui deriva la sopravvivenza dell’individuo, ben più importanti delle leggi fisiche e chimiche che pure, ovviamente, regolano la vita dell’uomo in senso biologico.L’uomo sviluppa per necessità relazioni complesse e organizzate con i suoi simili nella produzione (rapporti di produzione) sulla base del livello raggiunto dalle risorse a sua disposizione.La coscienza dell'uomo nasce come individuazione del Sé in mezzo alla collettività, non come una cosa che incontra altre cose, ma come parte di un tutto che prende anche coscienza della propria individualità.Nel corso di questo processo di creazione della propria coscienza l’individuo impara a conoscere se stesso, gli altri, il mondo; forma la propria natura, le proprie motivazioni, credenze, fissazioni. Come notò lo psicologo Vigotskij, siamo coscienti di noi stessi perché siamo coscienti degli altri. Il ruolo della società è essenziale, l’aspetto individuale è secondario, derivato. La coscienza è il caso più eclatante di esperienza sociale. Perciò il vero oggetto di studio della coscienza non è l’individuo ma le relazioni sociali. L’uomo che ha in mente solo la sua psicoanalisi è un uomo statico, sempre uguale a se stesso.Le teorie psicologiche, partono dall’individuo, perdendo di vista la causa dei suoi problemi psichici. In ciò sono giustificate dal fatto che nella vita di ogni giorno l’alienazione si presenta come una serie di stati soggettivi: ansia, depressione, paranoia, fanatismo religioso, manie sessuali, perché naturalmente lo stato di alienazione in cui la tutta la società è immersa si colora diversamente a seconda delle condizioni singole di ognuno.La società basata sul profitto e disturbo mentale nell'uomo comuneUna società basata solo sul profitto ha poco di umano. Molte persone non amano se stesse per quello che sono. Questo perchè molti genitori non amano i figli per quello che questi sono ma solo nella misura in cui questi appagano le proprie aspettative di persone che vivono in una società basata sul profitto.Molte persone per essere amate in modo adeguato si impegnano in modo spasmodico per raggiungere quegli obiettivi richesti dalle persone che devono amarli. Di qui lo stress.Lo stress:stress significa ansia, depressione: un organismo sottoposto a stress mette in atto tutta una serie di stimoli adattativi, o Sindrome Generale di Adattamento che si caratterizza per:1) Reazione di Allarme, 2) Fase di resistenza, 3) Fase di esaurimento.Quadri neuropsichiatrici che derivano dalla condizione stressogena:1) priory anxiety disorder (disordine ansiogeno)2) ansia, depressionePuò anche capitare che il l'ansioso o il depresso abbia successo nella vita e si senta ugualmente infelice.Questo succede perché l'ansioso o il depresso ha rinunciato per anni ai propri sogni e ha volutamente ignorato le proprie esigenze per piacere agli altri e per adeguarsi ad un modello di comportamento in grado di procurargli l'ammirazione altrui.L'ansioso o il depresso non è felice perché non è in contatto con se stesso, con i propri bisogni e desideri, in altre parole: non sa più chi è e quello che vuole.L'ansioso o il depresso fa spesso nella vita delle scelte che non gli corrispondono, in quanto, per ottenere l'amore ha imparato a conformarsi alle esigenze altrui, negando le proprie.Anche quando l'ansioso o il depresso insegue il successo, non sta realizzando un suo sogno: semplicemente sta cercando di adeguarsi alle aspettative che i suoi genitori avevano su di lui, diventando l'uomo o la donna di successo che gli è stato chiesto di diventare. Inconsciamente ritiene che solo diventando ricco/famoso/bellissimo/eccellendo sempre, potrà finalmente essere amato.La terapiaLa psichiatria ufficiale prescinde da quanto si è detto sopra e cura il disturbo mentale come disturbo che ha origine nell'individuo. Potete sperimentare i risultati della psichiatria ufficiale voi stessi sulla vostra pelle. Sono spesso deludenti.Questo è quello che dice uno dei tanti dottori che non credono nella psichiatria ufficiale.Jeffrey Moussaieff Masson che vive con la sua famiglia in Nuova Zelanda è stato professore in diverse università dell'America e del Canada. Dopo essere stato direttore degli Archivi di Sigmund Freud, scrisse diversi libri critici sulla pscichatria e la terapia. Egli dice che il modo per tentare di risolvere o risolvere un disturbo mentale è quello di affidarsi gruppi di aiuto reciproco che sono senza leader e che evitano strutture autoritarie, nei quali non circolano soldi, che non sono basati su principi religiosi, e nei quali ogni partecipante ha sperimentato il problema del quale si discute. Le persone sono state aiutate dall'incontrarsi fra di loro per mettere in comune esperienze, strategie di sopravvivenza, analisi politiche, e le stesse ingiustizie che hanno subito. Quello di cui abbiamo bisogno è più amici sinceri e meno professionisti.

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