Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


L'ecomafia dei rifiuti In Campania

Le attività illecite legate allo smaltimento dei rifiuti hanno avuto, negli ultimi anni, un allarmante sviluppo. E’ il nuovo volto dell’ecomafia che ai profitti derivati dall’abusivismo edilizio ha affiancato quelli determinati dal traffico illegale di rifiuti. Secondo Legambiente, che nel gennaio dello scorso anno ha presentato il rapporto "Le nuove frontiere dell’Ecomafia", l’intero business supera i 21 mila miliardi di lire all’anno.Il preoccupante fenomeno ha il suo epicentro nel Mezzogiorno dove si registra il 40 per cento dei 78 mila reati contro l’ambiente denunciati nel triennio ‘94-96. Le regioni più interessate sono, infatti, la Puglia, la Basilicata, la Sicilia e la Calabria, ma il triste primato di illegalità ambientali, riferite sia al ciclo dei rifiuti sia a quello del cemento, spetta alla Campania. Nell’area vesuviana la Guardia di Finanza ha sequestrato un numero impressionante di discariche abusive, anche di grosse dimensioni (una di queste presentava un’estensione di ben 4 km e una profondità di 30 m!), utilizzate per smaltire illegalmente sia i rifiuti urbani che quelli tossico nocivi (che richiederebbero, invece, specifici trattamenti, da effettuarsi in adeguati impianti, prima del loro smaltimento). Si tratta, in genere, di discariche illegali realizzate all’interno di ex cave per l’estrazione, altrettanto illegale, di sabbia e inerti. Il meccanismo è quello caratteristico del circuito economico dell’ecomafia: parte dal controllo sul territorio e sulle attività estrattive e conduce alla trasformazione delle cave in discariche per ogni sorta di rifiuti.Tra i clan mafiosi delle province di Caserta e Salerno si è diffusa una nuova e inquietante pratica che consiste nell’ottenere l’autorizzazione alla costruzione di vasche per l’itticoltura e la lombricoltura, da utilizzare invece come discariche per liquami fognari e fanghi industriali. Una grossa fetta del traffico di rifiuti provenienti dal Nord è destinato anche alla provincia di Matera, che presenta un territorio particolarmente idoneo a questo tipo di attività in quanto scarsamente abitato e con numerose vie d’accesso. In quest’area sono stati riscontrati ripetuti smaltimenti abusivi lungo il fiume Basento, con conseguenti episodi di morie di pesci, mentre una vicina discarica consortile si trova in condizioni di semi abbandono...Qui tutto l'articolo pubblicato sul sito di Zona Nucleare: http://www.zonanucleare.com/dossier_italia/ecomafia_rifiuti.htm

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