Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Molecola può prevenire danni in trombosi o infarto

Le cellule che non esprimono la molecola PHD-1 sembrano capaci di "riprogrammarsi" e utilizzare poco ossigeno per mantenere le funzioni cellulari vitali L'ossigeno viene utilizzato dall'organismo per convertire grassi e zuccheri nell'energia necessaria a tutti i processi vitali e per mantenere al giusto livello la temperatura corporea. La disponibilità di ossigeno può tuttavia variare anche notevolmente, fino ai casi limite degli uccelli che volano a grandi altezze, degli animali che trascorrono lunghi periodi di tempo nel sottosuolo, o di quelli che riescono a rimanere in apnea per lungo tempo. Senza contare il caso degli animali che durante il letargo riducono enormemente il loro fabbisogno di ossigeno.In tutte queste situazioni l'organismo deve provvedere a modulare la propria richiesta di ossigeno alle disponibilità di questo gas, cosa che avviene attraverso quello che è chiamato il patway sensore dell'ossigeno, nel quale intervengono diversi regolatori della risposta tissutale all'ipossia e delle propil-idrossilasi (PHD).Un gruppo di ricercatori dell'Università cattolica di Lovanio diretti da Peter Carmeliet ha studiato il ruolo di una di queste propil-idrossilasi, la PHD-1 utilizzando topi knock-out per quella molecola, ossia topi che geneticamente non sono in grado di esprimere la PHD-1.In questo modo - come riferiscono in un articolo su "Nature Genetics" - i ricercatori hanno scoperto che bloccando l'afflusso di ossigeno a un tessuto muscolare di questo tipo di topi non si assiste alla morte delle cellule del tessuto interessato. Nel topo che non esprime PHD1 le cellule del tessuto sembrano infatti riprogrammarsi con un cambiamento nei percorsi metabolici che consente di utilizzare molto meno ossigeno per mantenere le funzioni cellulari vitali.I ricercatori hanno ora iniziato a studiare se l'uso di PHD-1-bloccanti può essere in grado di prevenire i danni che normalmente insorgono nei tessuti a seguito di un arresto dell'afflusso di sangue ossigenato dovuto a trombosi o infarto. (07 gennaio 2008)

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