Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Paesi ricchi? Tanti poveri nei paesi ricchi.

Ancora una volta ripugna il parlare approssimativo e cinico del presidente Napolitano. Sicchè l'Italia sarebbe un paese ricco. Ma in base a cosa Napolitano definisce paese ricco l'Italia? In base al fatto che in essa ci sono dei ricchi? Egli non dice in questa occasione che in Italia, oltre ai ricchi ci sono tanti poveri e tante persone che si possono definire vicine alla povertà. E questo non solo nel "paese ricco" Italia, ma anche nel "paese ricco" USA ed altri.Secondo Napolitano l'Italia nella sua interezza dovrebbe aiutare i paesi poveri. Napolitano parla con tanta approssimazione e con tanto cinismo. Non è l'Italia che deve aiutare i paesi poveri, ma è dai i ricchi dell'Italia che si devono prendere le risorse per aiutare i poveri in Italia e i poveri nel mondo.Molti giornali hanno parlato dei tre milioni di italiani che soffrono la fame, sembra assurdo ma è così.tra i motivi di detta povertà ci sono :- La perdita del lavoro;- La rottura dei legami famigliari;- La mancanza di reti amicali forti;- La presenza di figli a carico;- La presenza di malattie croniche o invalidanti.La diminuzione o il venir meno dei redditi da lavoro produce povertà. L'Istat individua circa un milione e 500.000 famiglie (il 6,3 per cento del totale) che arrivano alla fine del mese "con grande difficoltà" e che, nell'81,1 per cento dei casi, dichiarano di non essere in grado di affrontare una spesa imprevista di 700 euro. In questo gruppo ci sono le famiglie indietro con il pagamento delle bollette, che non possono permettersi di riscaldare adeguatamente l'abitazione (45,8 per cento). Hanno difficoltà ad acquistare vestiti (62,9 per cento) o ad affrontare le spese per malattie (46,6 per cento). In genere le famiglie di questo gruppo contano su un unico percettore di reddito con un livello di istruzione non superiore alla licenza media, di età inferiore ai 45 anni. Ci sono poi 1,3 milioni di famiglie che hanno difficoltà leggermente inferiori, ma che spesso, a causa dei redditi bassi (nella maggior parte dei casi possono contare su un unico percettore di reddito che ha la licenza media inferiore), hanno difficoltà nei pagamenti, nell'acquisto di alimenti e vestiti, e anche nel riscaldamento della casa.Poi ci sono le famiglie con difficoltà relative. Al centro si collocano le famiglie che non hanno difficoltà economiche eccessive, ma che non risparmiano (spesso si tratta di anziani); le famiglie giovani gravate da un mutuo per la casa, che assorbe una parte più che consistente del reddito disponibile; e infine le famiglie cosiddette 'vulnerabili'. Si tratta di 2,5 milioni di famiglie, il 10,4 per cento del totale: sono a basso reddito, una parte ha una casa di proprietà, una parte vive in affitto. La loro vulnerabilità è data dal fatto che contano su un solo percettore di reddito, che nel 41,4 per cento dei casi ha preso soltanto la licenza elementare.E' questo il Paese ricco di cui parla Napolitano? Vergogna.

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