Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Mediaset. Il cretinismo parlamentare si mangia la giustizia

Come giustamente concludevano Marx ed Engels, nella produzione sociale gli uomini vengono a trovarsi in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà, cioè in rapporti di produzione corrispondenti ad un determinato livello di sviluppo delle loro forze produttive materiali. Il complesso di tali rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, la base reale su cui si eleva una sovrastruttura giuridica e politica a cui corrispondono determinate forme di coscienza sociale. Il modo di produzione è ciò che condiziona il processo sociale, politico e spirituale. E per processo spirituale intendo la formazione delle coscienze attraverso la religione, i giornali, i libri, la televisione, ecc... Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma, al contrario, è il loro grado sociale che determina la loro coscienza. E ancora oggi in economia comanda il mercato capitalistico, lo spread, la Borsa. E’ evidente che in queste condizioni non ci può essere potere del popolo, cioè democrazia, e non è importante chi la gente vota e chi è al governo. Non è vero che a questo governo non ci sono alternative.E non è assolutamente importante salvare Berlusconi per salvare il governo. Per cambiare questo ordine di cose bisogna pensare a un organizzazione della società completamente diversa: il controllo della produzione deve passare nelle mani del popolo intero. Non si deve produrre solo se c'è una prospettiva di profitto ma unicamente se ci sono bisogni del popolo da soddisfare.
Questo si può avere solo col comunismo.

Nell'immediato, l'attuale governo delle larghe intese non è affatto indispensabile e quindi non è affatto indispensabile salvare Berlusconi dai suoi processi. Un governo il PD lo poteva fare col M5S. Il M5S aveva promesso in campagna elettorale che non  sarebbe entrato in un governo con altri partiti, ma avrebbe votato la fiducia ad un governo fatto di personalità distanti dai partiti e di valore riconosciuto (magari da scegliere insieme), un governo fatto di persone esperte nei ministeri che andavano ad occupare. Il PD invece intendeva fare comunque un suo governo ed ottenere i voti dal M5S o magari da una parte dei senatori del MoVimento, ha sperato che riuscisse almeno a convincerne un numero sufficiente ad ottenere la fiducia, ma la manovra non è riuscita. Nell'immediato poi l’elezione del Presidente della Repubblica ha fatto emergere in maniera evidente certi retroecena. Infatti hanno iniziato proponendo Marini in quanto accettato dal PDL rispetto ad altri pochi nomi proposti (scelti da chi? Con quali modalità?). Nella votazione il PD si è presentato diviso e non sono riusciti a farlo eleggere. Nel frattempo il M5S aveva scelto (con una votazione tra gli iscritti, che possiamo quindi considerare l’equivalente della scelta di un congresso di partito)  una rosa di nomi che comprendeva ai primi tre posti Gabanelli, Strada e Rodotà, data la rinuncia dei primi due il nome votato compattamente dal M5S in tutte le votazioni è stato quello di Rodotà. Il PD non ha mai chiarito perché non ha voluto votare Rodotà insieme al M5S almeno dopo il fallimento con Marini. Rodotà era certamente una persona vicinissima al PD, essendo stato parlamentare dei DS, era molto gradito alla base PD, era una persona molto stimata nel nostro paese ed all’estero, lontanissima per cultura e carattere da manovre ed operazioni non pulite dei partiti e probabilmente sono proprio queste ultime caratteristiche che non lo hanno reso gradito a quella parte del PD che invece è in politica proprio per questo. Come dicevo non hanno mai saputo giustificare perché non hanno voluto convergere su quel nome nonostante il M5S avesse assicurato che se il PD lo avesse fatto si sarebbe trovato un accordo anche per il governo. Quindi il PD aveva la possibilità di eleggere una persona di prestigio della sua area (e nessuno avrebbe potuto dire che non fosse di garanzia per qualcuno, conoscendo la sua storia), fare il governo con il M5S (come affermava di aver voluto fare) e dare inizio ad un processo di rinnovamento e pulizia della politica  assecondando la richiesta che in maniera inequivocabile era emersa come risultato delle elezioni. Sorvolando su motivazioni ridicole come il fatto il nome non andava bene proprio perché proposto dal M5S e non da loro (pur essendo del loro partito), l’unica di una qualche sensatezza era che il presidente doveva essere di garanzia per tutti, accettato da tutti. Quest’ultima motivazione veniva però smentita con il nome proposto dal PD successivamente, Prodi, certamente non gradito al PDL. Anche la scelta successiva (ma veramente successiva? siamo sicuri?) di rieleggere nuovamente Napolitano non metteva d’accordo tutti, ma solo una parte, esattamente quella che voleva che nulla cambiasse.

Ora però tutti i giornali e TV (con la sola eccezione del Fatto Quotidiano) propinano la favola che il PD è stato costretto ad accordasi con il PDL, a cedere a tutte le loro richieste ed a lasciare loro i ministeri più importanti a causa della rigidità del M5S.

Riferimenti:
- Marx-Engels, PER LA CRITICA DELL'ECONOMIA POLITICA
- http://twitterespand.wordpress.com/2013/05/02/la-favola-del-m5s-che-non-voleva-fare-il-governo/

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