Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Nelle regioni la Casta continua a sprecare con i monogruppi

Apprendo da La Stampa che nonostante l'indignazione dei cittadini contro i privilegi della Casta i politici delle regioni continuano a sperperare un sacco di quattrini.L'ultima trovata degli scrocconi è quella di costituire un monogruppo nel Consiglio Regionale.Come direbbe Totò, è la somma che fa il totale: indennità addizionale per la gravosità del compito di coordinare il gruppo, cioè se stesso (un migliaio di euro netti al mese, oltre allo stipendio che arriva a 15 mila euro); uffici, computer, telefoni, auto e accessori vari; segretari e portavoce da assumere discrezionalmente (le regole variano da Regione a Regione, ma si arriva a sette persone con stipendi da 1000 a 3 mila euro circa); budget per «spese di funzionamento» (in genere circa 70 mila euro l’anno). Euro più euro meno, ogni monogruppo pesa sui contribuenti da 100 mila a 150 mila l’anno, da 500 mila a 750 mila nella legislatura. Un gruzzolo che costituisce un formidabile incentivo a mettersi in proprio.Oggi i consiglieri-single, nelle Regioni a statuto ordinario, sono 60 su 157 gruppi, il 38,2 per cento. E se Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Calabria (oltre a quelle a statuto speciale) si comportano decisamente meglio, nelle altre la corsa al monogruppo impazza. In Piemonte (7 su 13), Molise (8 su 14), Basilicata (7 su 11), Abruzzo (6 su 11), Marche (7 su 13) sono addirittura la maggioranza assoluta. Con alcune bizzarrie. In Piemonte, l’ex presidente Mercedes Bresso ha costituito il monogruppo «Uniti per Bresso», staccato dall’altro monogruppo «Insieme per Bresso», che poi era la lista civica che la sosteneva. Uniti? Insieme? Figurati. Nel Lazio, Antonio Paris, eletto nella lista Polverini, si ritrova capogruppo di un gruppo misto che di misto non ha nulla, visto che è da solo come in Veneto Diego Bottacin, eletto nel Pd, e in Umbria Francesco Zaffini, il più votato (ma evidentemente incompreso) nel Pdl.Ma il capolavoro si compie nelle Marche, dove Gian Mario Spacca (Pd), oltre a fare dal 2005 il presidente della giunta, ha trovato il tempo di costituire in Consiglio un monogruppo. Con inevitabile autointitolazione: «Gian Mario Spacca Presidente». Uno e trino: consigliere, capogruppo, presidente.Riferimenti:http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/388335/

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