Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


A Obama servono 1500 miliardi di $ per accettare le rinnovabili

Per modernizzare il sistema elettrico USA sarebbero necessari 1.500 miliardi di dollari in un arco di tempo di 20 anni, 75 miliardi l’anno (società di consulenza The Brattle Group). Il valore in capitale fisso delle centrali e delle reti elettriche americane è di 600 miliardi, con un fatturato di 260 miliardi l’anno, due volte l’industria delle telecomunicazioni (Richard Munson, “From Edison to Enron”, 2005). Il sistema elettrico statunitense è obsoleto: il 20°c delle sue centrali ha più di 50 anni e le principali reti ad alta tensione sono state progettate decenni fa, quando la domanda di elettricità era molto inferiore.Le componenti dei sistemi elettrici sono tre: la produzione dell’elettricità, la trasmissione su lunghe distanze con linee ad alta tensione e la distribuzione ai consumatori con linee a bassa tensione. Per la legge di Joule, in un filo elettrico il calore generato — e nel caso delle reti elettriche perduto — è pari alla resistenza del filo per il quadrato della corrente elettrica che vi passa: se la corrente raddoppia la perdita si moltiplica per quattro. L’accresciuta domanda d’elettricità senza un aumento della capacità di trasporto dei cavi provoca un sovraccarico con un surriscaldamento e un aumento delle perdite, passate dal 5% dell’energia trasmessa negli anni Ottanta all’attuale 10%La deregolametazione non ha riguardato la trasmissione e la distribuzione: si è creato così un conflitto tra la libertà di mercato nella produzione e la regolamentazione delle reti. Poiché nessuna compagnia privata ha interesse a investire nella rete elettrica, dove le tariffe sono fissate dalle autorità regolamentatrici. Risultato finale, gli Stati Uniti «hanno una rete elettrica da Terzo Mondo», come scrive Tason Makansi. presidente della società di consulenza Pearl Street Inc. (”Lights out”, 2007). Per Makansi «la trasmissione e diventata l’anello debole della catena elettrica» statunitense e su questo dovrebbero riflettere anche i sostenitori delle energie rinnovabili. Non solo il vento e il sole sono fonti di energia intermittenti e imprevedibili, ma sono pure localizzate lontano dai centri di consumo. Il vento è nelle grandi pianure del Midwest, il sole negli Stati del Sud-Ovest, i centri di consumo sono a centinaia di chilometri di distanza, sulle coste. Anche per sfruttare le fonti di energia intermittenti è necessaria una rete elettrica adeguata.E che dire dell’auto elettrica Se per ipotesi tutte le auto americane fossero elettriche, bisognerebbe aumentare del 50% la capacità produttiva delle centrali e la capacità di trasmissione delle reti, altrimenti, quando milioni di automobilisti alla sera, tornati dal lavoro, allacciano le proprie auto elettriche alla rete per ricaricare le batterie, si avrebbe un black-out generalizzato. Qualunque sia la fonte di produzione - nucleare, carbone, gas naturale, eolica o fotovoltaica - un nodo da sciogliere è la trasmissione.Riferimenti:
  • Lotta Comunista, mensile dei gruppi leninisti della sinistra

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