Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Si al nucleare: si alla vita, ma soprattutto alla sua qualità

Bisogna difendere la vita ma anche la qualità della vita. I dominatori della nostra società diffondono idee che insistono più sulla difesa della vita perchè in sostanza a loro interessa di più che i subalterni siano vivi per lavorare. Invece agli stessi dominatori interessa meno in quali condizioni viva la gente. I dominatori hanno i modi per imporre le loro idee. E così naturalmente queste idee sono le più diffuse.I vantaggi economici del nucleare e quelli ambientali sono notevoli per i lavoratori. Basti pensare a quanto un italiano spenderebbe in meno con la bolletta elettrica. Inoltre le merci costerebbero meno per la minore incidenza del costo dell'energia sull'unità di prodotto. Il nucleare costa mediamente (incluso anche i costi di smantellamento) da 2 a 3 eurocent al KWh, contro i 3-4 del gas e del carbone e i 9-10 del petrolio (di cui, manco a dirlo, l'Italia fa gran uso).Fra le fonti energetiche utilizzabili in larga scala il nucleare è per l'Italia la fonte economicamente più vantaggiosa anche perchè la ripresa del nucleare porterebbe i seguenti grossi vantaggi:
  1. riduzione dell' importazione di petrolio e gas naturale
  2. riduzione (fino al 50% per i soli impieghi elettrici) della fattura energetica pagata all'estero (il costo del combustibile nucleare è il 15% del costo del KWh, contro l'80% dell'olio combustibile e del gas)
Inoltre l'aria sarebbe più pulita perchè le centrali nucleari emettono solo vapore acqueo.Le tecnologie a loro volta possono avere un rischio basso ma mai uguale a zero. La sicurezza è sempre un concetto relativo. In ogni specifica situazione, essa è correlata al livello di tolleranza del rischio che viene accettato in confronto con i benefici che derivano dalla attività stessa. Non esiste un'attività umana assolutamente esente da rischi. La penicillina ha salvato, e salva tuttora, milioni di vite da gravi infezioni, e la consideriamo per questo un farmaco essenziale anche se ogni anno uccide (solo in Italia) alcune decine di persone per shock anafilattico. Ma accettiamo anche la motorizzazione che provoca migliaia di lutti ogni anno, inquina l'aria delle città e ne danneggia il patrimonio architettonico: evidentemente, nella percezione comune i vantaggi dell'uso dell'auto superano abbondantemente i suoi rischi. Allora, il rischio zero non esiste in alcuna attività umana. Non esiste neanche in agricoltura, come sopra accennato. Non esiste tra i prodotti nazionali di qualità (Miele e altri, 2001) e non esiste neanche nell'agricoltura biologica, oggi proposta come alternativa "naturale" alla agricoltura OGM. E' dimostrato, ad esempio che le aflatossine si accumulano preferenzialmente nelle piante non resistenti ai funghi o non trattati con fungicidi. Sono istruttivi a tale riguardo gli studi sulle fumosine, una classe di micotossine che, contaminando le piante e i semi di mais, risulta neurotossica e carcinogena negli animali e, probabilmente, nell'uomo (le analisi conclusive sono attualmente in corso: WHO, 2000). Le centrali nucleari, specialmente quelle di ultima generazione, presentano un rischio quasi uguale a zero.I mass media, però, cavalcando l'onda del coinvolgimento emotivo che le tematiche nucleari inevitabilmente comportano, tendono spesso ad amplificare e distorcere le problematiche connesse all'utilizzo di tale tecnologia. Per esempio, alcuni aspetti quali la sicurezza, lo smaltimento delle scorie, l'impatto ambientale, vengono sovente dipinti come problemi insolubili, trascurando del tutto il fatto che esistano già pertinenti soluzioni tecniche attuabili (vedere, per es, qui: http://galileo2007.altervista.org/forumscienza/viewtopic.php?f=6&t=16Nelle centrali equipaggiate con reattori ad acqua bollente (meno di 1/5 del totale delle centrali nucleari), è sì presente una piccolissima radioattività legata ai gas nobili, ma le sue emissioni risultano essere molto minori rispetto a quelle rilasciate dai comuni ospedali.

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