Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Ambiente. Kyoto costa all'Italia 1,7 miliardi di €. Tutto inutile

Il trattato di Kyoto prevede l'obbligo in capo ai Paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 — considerato come anno base — nel periodo 2008-2012.

A questo punto subentra l'ente Sandbag - un istituto non governativo britannico che si occupa appunto di cambiamento climatico e di emissions trade - che nel suo ultimo rapporto boccia senza discussioni le azioni del governo italiano in questo campo.

Il discorso è semplice. Nel 2012 scade il protocollo di Kyoto e l'Italia, come sappiamo, non riuscirà a raggiungere questi obiettivi. In conseguenza di ciò partiranno delle sanzioni ONU che un'Italia già economicamente in ginocchio non può sopportare. Che fare allora? La risposta è una sola: acquistare crediti di emissione dai paesi in via di sviluppo - Cina in primis - in modo da rientrare nei limiti di Kyoto.

Il costo di questi crediti stimato da Sandbag in base alla situazione italiana è di 1,7 miliardi di euro, tutti soldi pubblici. E saranno spesi inutilmente.
Infatti la favola che il riscaldamento globale sia opera dell’uomo non sta in piedi. Ed ecco perchè. Premettiamo che che il 98% dell’atmosfera è costituito da azoto ed ossigeno, che non danno effetto serra. Del rimanente, i gas serra non raggiungono nemmeno lo 0,5%. Di questo 0,5% il gas serra di gran lunga più importante è l’acqua, H2O, presente in forma di vapore e di nuvole in concentrazione del 0,33%, circa 10 volte superiore della CO2 al 0,038%. Inoltre le caratteristiche chimico fisiche dell’acqua le conferiscono una capacità serra superiore a quella della CO2. Un contributo non trascurabile viene anche dal metano, CH4 , presente al 0,0002%, malgrado la sua bassa concentrazione, in quanto la sua molecola presenta una elevata capacità serra.
Quindi, come espresso dal prof. Antonio Zichichi, se togliessimo dall’atmosfera tutta l’anidride carbonica, e cioè quello 0,038% , l’effetto serra resterebbe allo 0,462%. In altre parole alla CO 2 va attribuito il 7% dei gas serra. Inoltre: l’atmosfera va immaginata come un grande polmone che assorbe ed espelle anidride carbonica. La massa liquida della Terra (detta oceano globale), il suolo e le piante iniettano nel polmone della Terra (atmosfera) la stragrande maggioranza di CO2: 96,5 per cento. L’attività umana è responsabile del restante 3,5 per cento (di cui l’uno per cento dovuto alla deforestazione).
E quindi l’effetto dovuto all’uomo sarebbe solamente il 3,5% di questo 7% (e cioè circa l’insignificante 0,245 %!!).
Ma i potenti d’Europa hanno scriteriatamente deciso di ridurre del 20% questo irrilevante 0.245% entro i 2020!

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