Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Sanità di Obama. Poca cosa in confronto a quella di Cuba

I limiti della riforma di Obama. Vedere qui: http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/messages/boards/thread/8808020/post/34689607/?hash=34689607
Da cinquant’anni ormai, Cuba sta sperimentando il barbaro embargo voluto dagli Stati Uniti in risposta alla deposizione di Fulgencio Batista da parte di Fidel Castro avvenuta con la rivoluzione del 1959. Come tutti gli embarghi, l’intento era ed è quello di far precipitare le condizioni di vita della popolazione, sperando in una rivolta. Insomma, è un gioco al collasso.
Ma la Sanità a Cuba funzione, e come!
E i risultati di Cuba potrebbero fornire indicazioni sul modo in cui indirizzare la riforma del sistema sanitario statunitense, fortemente privatizzato.
Innanzitutto un po’ di numeri. Oggi, secondo le statistiche delle Nazioni Unite, l’aspettativa di vita per un bambino che nasce a Cuba è di 78,6 anni, la più alta di tutta la più alta di tutta l’America Latina e in linea con l’aspettativa di vita alla nascita nei paesi più sviluppati (per inciso è la stessa registrata negli Stati Uniti). L’isola caraibica ha anche il primato latino-americano di medici pro capite, 59 ogni 10.000 abitanti, del più tasso più basso di mortalità infantile (5/1000 nati vivi) e di mortalità sotto i cinque anni (7/1000 nati vivi).
Tutto questo a fronte di un blocco delle importazioni che ormai va avanti dal 1960 e che riguarda anche materiale sanitario, farmaci e alimenti. E a fronte di costi irrisori del sistema sanitario, se paragonati con quelli statunitensi. Nel 2006 il governo cubano ha investito il 7,1 per cento del prodotto interno lordo nella sanità, pari a 355 dollari per ogni cubano. Negli Stati Uniti, come riportato su «Science», la sanità costa 6714 dollari all’anno a ciascun cittadino statunitense, una spesa pari al 15,3 del prodotto interno lordo. È fin troppo evidente che il confronto è impietoso.
Lì la parola d’ordine è prevenzione, perché costa meno e soprattutto riduce i costi diminuendo la probabilità di contrarre malattie da curare.

l primo intervento di prevenzione e di cura è a carico dei consultorios, piccoli ambulatori sparsi in tutta l’isola, ciascuno dei quali serve circa 600 pazienti o 150 famiglie residenti in aree geografiche ben definite. In questi piccoli ambulatori, che affrontano circa l’80 per cento dei problemi di salute e fanno attività di promozione della salute, i pazienti vengono visitati la mattina. Mentre il pomeriggio i medici si recano nelle varie comunità di loro competenza per visitare chi non può muoversi. Ogni cubano è prenotato per almeno una visita all’anno presso il suo consultorio. La forza lavoro medica proviene dall’università. I laureati in medicina fanno tre anni di pratica come medici in comunità rurali, in seguito possono specializzarsi. Come risultato, a Cuba c’è un medico di famiglia ogni 600 pazienti, negli Stati Uniti il rapporto è 1 a 3200.

Il livello successivo del sistema sanitario cubano sono i policlinicos, strutture in cui si trovano i medici specializzati in diverse aree. Sull’isola ci sono 498 policlinicos, ciascuno serve 30-40 consultori. Sul gradino più alto di questa piramide ci sono gli institutos, cioè ospedali e istituti di medicina. Tutti gli interventi sono praticamente gratuiti (si pagano solo alcuni particolari prestazioni).

Ottimizzata anche la spesa per i farmaci: nel 1996, i medicinali del prontuario sono passati da 1300 a meno di 900. E sono farmaci generici, spesso prodotti sull’isola o con l’aiuto di altri paesi in via di sviluppo, grazie anche alle biotecnologie. Per non parlare dei tassi di vaccinazione, anche questi tra i più alti al mondo.

Riferimenti:
http://spataro-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/05/19/cuba-e-viva-e-soprattutto-vegeta/

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