Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Così i rifiuti faranno volare gli aerei di linea

LONDRA. Risolvere il problema delle discariche e trasformarlo in rimedio per l'inquinamento da trasporti: la strada verso il sogno delineato da decine di scienziati sembra finalmente aperta. Il Dipartimento dei Trasporti di Sua Maestà britannica ha infatti deciso di stanziare 22 milioni di sterline - quasi 24 milioni di euro - per lo sviluppo di un carburante derivato dai rifiuti e utilizzabile dagli aerei e dai camion, in risposta agli allarmi sulla qualità dell'aria, in continuo peggioramento. Il governo di Londra e l'Unione europea stanno anche preparando - ognuno per proprio conto - una serie di test realistici per misurare le emissioni delle automobili: dopo lo scandalo Volkswagen, la fiducia nei dati forniti dalle case costruttrici è calata in modo sensibile.
Secondo i calcoli del Dipartimento, aerei e camion potrebbero tagliare del 90 per cento le emissioni di anidride carbonica usando un carburante derivato dall'immondizia. Il combustibile ottenuto dal trattamento dei rifiuti sarebbe molto simile a quelli tradizionali e dovrebbe poter permettere un utilizzo dei motori già esistenti senza grosse modifiche. La speranza è che da questo finanziamento vengano creati entro il 2021 cinque impianti per la produzione del carburante non inquinante, che entro il 2030 valgano 600 milioni per l'economia britannica e garantiscano 9800 nuovi posti di lavoro.
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