Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Altra multa UE alla Campania per la gestione dei rifiuti

La stessa cosa non avviene per le regioni e nazioni che saggiamente si sono munite di moderni termovalorizzatori.
Maxi multa da 20 milioni alla Regione Campania, per il mancato adeguamento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. È la sanzione commissionata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e che sarà maggiorata di 120 mila euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole.

Una vicenda che va avanti dal 2007 quando, dopo la crisi dei rifiuti per le strade di Napoli e dei Comuni limitrofi, la Commissione europea aveva proposto un ricorso per inadempimento contro l’Italia a causa della mancata creazione di una rete integrata ed adeguata di smaltimento.

Nel 2010 la Corte di Giustizia Europea aveva stabilito che l’Italia “era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva” europea. Si legge nel comunicato della Corte UE:

Tra il 2010 e il 2011 sono stati segnalati più volte problemi di raccolta dei rifiuti in Campania. Inoltre, nella Regione si è accumulata una grande quantità di rifiuti storici, che deve ancora essere smaltita, il che richiederà verosimilmente un periodo di circa quindici anni.

Sono sei milioni le tonnellate di “ecoballe” da smaltire in Campania. Inoltre, ha precisato la Corte, continuavano a persistere carenze strutturali in termini di impianti di smaltimento, indispensabili per la corretta gestione dei rifiuti sul territorio regionale.

Arrivati a metà del 2015, la situazione non sembra essere migliorata. La Corte UE spiega, nella nota, come la Commissione europea abbia poi chiesto un nuovo ricorso per inadempimento contro l’Italia. In quel caso la Corte aveva però optato una riduzione della multa UE rispetto alla richiesta della Commissione. Si legge nella nota della Corte europea:

La Commissione chiedeva che l’Italia fosse condannata a pagare una somma forfettaria giornaliera di 28.089,60 euro per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonché una penalità, eventualmente a carattere degressivo, di 256.819,20 euro per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza del 2010, a partire dalla sentenza odierna.

La Corte di Giustizia si è ora espressa, commissionando all’Italia la multa da 20 milioni di euro più la penalità di 120 mila euro. Già a fine 2014 la Corte di Giustizia aveva respinto un ricorso dell’Italia, rifiutando il pagamento al nostro Paese dei fondi UE per la gestione dei rifiuti.

L’Italia è già stata destinataria inoltre della sanzione più importante mai inflitta dalla Corte, quella dello scorso dicembre sulle discariche illegali. Il nostro Paese è stato condannato a pagare una multa di 40 milioni di euro a cui sono previste aggiungersi penalità fino a un massimo di 42,8 milioni per ogni semestre che passerà dalla sentenza di dicembre fino alla messa in regola delle discariche illegali.
Riferimenti:
http://www.greenstyle.it/rifiuti-lue-condanna-la-campania-maxi-multa-da-20-milioni-160955.html

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