Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Riforma sanitaria di Obama dimezzata (per ora) dalle lobbies

Mezzo naufragio (per ora) del sogno di Obama. Ma per la sua riforma le cose sembrano mettersi ancora peggio.
Il 13 ottobre 2009 la Commissione Finanze del Senato americano ha approvato una scialba proposta di legge di riforma sanitaria, col risultato di 14 voti a 9. I Repubblicani hanno tutti votato contro, con l’eccezione del Sen. Olympia J. Snowe.Il costo previsto dalla riforma assomma a 829 miliardi di dollari in 10 anni.Il provvedimento approvato è l'ombra della Riforma Sanitaria sognata da Obama.L’obiettivo fondamentale del provvedimento legislativo è quello aumentare la copertura assicurativa della popolazione americana, ovvero di ridurre il numero di persone non assicurate che ha recentemente raggiunto – anche a causa della disastrosa crisi economica che moltiplicato il numero dei disoccupati e, di conseguenza, anche quello dei non assicurati – la cifra record di 50 milioni.Questa riforma non riesce comunque a raggiungere l’obiettivo della copertura assicurativa universale; la previsione è che il 6% della popolazione americana (circa 18 milioni di persone) continuerà ad essere priva di assicurazione.Così come è stata approvata in commissione la riforma prevede che:
  • 345 miliardi di dollari saranno finalizzati a rafforzare il ruolo protettivo di Medicaid, il programma assicurativo pubblico che tutela alcune categorie di poveri: è stata innalzata la soglia di reddito per poter avere diritto all’assistenza e allargata la tipologia dei soggetti eleggibili (potranno essere assistiti anche gli adulti senza minori a carico);
  • 461 miliardi di dollari saranno finalizzati a erogare sussidi per l’acquisto di polizze assicurative a favore di famiglie a basso e medio reddito (es: riceverà il sussidio una famiglia di 4 persone con un reddito annuo inferiore a 88.000 $).
La riforma prevede inoltre:
  • la proibizione nei confronti delle assicurazioni sanitarie di rifiutare la copertura assicurativa o di imporre tariffe molto elevate a causa di condizioni di salute pre-esistenti del soggetto richiedente;
  • l’irrogazione di una multa alle imprese con più di 50 dipendenti che non assicurano i lavoratori (il testo uscito dalla Commissione contiene norme molto più blande rispetto alle proposte originarie, che prevedevano un vero obbligo e pene pecuniarie molto salate);
  • l’istituzione in ogni stato di una sorta di borsa delle assicurazioni che dovrebbe consentire ai cittadini e alle imprese di mettere a confronto le offerte delle diverse compagnie e di acquistare le polizze più convenienti.
Contro i sogni riformatori di Obama hanno remato contro:
  • L’interesse dei produttori di servizi sanitari (medici, ospedali, etc.). Il New National Health Plan avrebbe dovuto essere modellato come Medicare (il programma assicurativo pubblico a favore degli anziani), nelle intenzioni dei suoi promotori. Come Medicare avrebbe dovuto remunerare medici e ospedali con tariffe inferiori a quelle del settore privato. Questa prospettiva ha naturalmente allarmato tutto il campo dei produttori e messo in moto un piccolo esercito di lobbisti.
  • Le preoccupazioni dei conservatori. Ma i conservatori – del partito repubblicano, nonché quelli annidati in campo democratico – avevano una preoccupazione politica, di maggiore portata. Il timore era che il New National Health Plan fosse il Cavallo di Troia per introdurre nel sistema sanitario americano un assicuratore unico, pubblico, sul modello canadese.Questa prospettiva peraltro era chiaramente auspicata dai sostenitori di Obama. Gerald W. McEntee, presidente della federazione dei pubblici dipendenti (American Federation of State, County and Municipal Employees, 1 milione e 600 mila iscritti), aveva dichiarato al riguardo che l’assicurazione pubblica, oltre a rappresentare un competitore nei confronti del mercato assicurativo privato, avrebbe costituito l’infrastruttura per una futura assicurazione pubblica
  • Il panico delle assicurazioni private. A gettare benzina sul fuoco anche le previsioni prodotte da un’agenzia di consulenza, la Lewing Group, che stimava in 100 milioni i potenziali iscritti al New National Health Plan. Una vera e propria catastrofe per il settore assicurativo privato.
Ma anche se la riforma della Sanità è risultata dimezzata l'opposizione non si è fermata. A Obama vengono ancora contestati:
  1. La forte tassazione delle polizze assicurative (ogni assicurazione del costo annuo superiore a 8.000 $, per i singoli, e a 21.000 $, per le famiglie, sarà tassata al tasso del 40%).
  2. Il taglio al bilancio di Medicare di oltre 400 miliardi di dollari in dieci anni, che comporterà una significativa riduzione dei compensi a medici e ospedali.
  3. Il fatto che la versione della riforma approvata dalla Commissione Finanze ha ammorbidito l’obbligo di assicurare (per le imprese) e di assicurarsi (per gli individui), mantenendo ancora relativamente elevata la quota di popolazione americana priva di assicurazione (6%).
I sogni di Obama si scontrano contro una dura oppsizione in USA. Anche una riforma molto ammorbidita come quella uscita dalla Commissione Finanze del Senato suscita una dura opposizione.Paradossale è l’argomento tirato questa volta in ballo: l’aumento del prezzo dei primi assicurativi. Quando è chiaro che solo l’istituzione di un’assicurazione sanitaria pubblica può produrre una riduzione dei costi del sistema e quindi anche dei premi assicurativi.Riferimenti:http://saluteinternazionale.info/2009/10/sanita-americana-la-riforma-dimezzata/

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