Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Fumo. OMS contraddetta. Studio: peggio il sale

Io avrei scommesso la mia casa contro un euro che se fosse fatta un'indagine statistica su che cosa sia la causa prima di malattie cardiovascolari, patologie degenerative e tumori, la maggior parte delle persone, ivi compresi medici generici e specialisti vari, assegnerebbe il primo posto alla sigaretta. Perché? Perché la gente, rincretinita dal tubo catodico, indottrinata dalla stampa e succube della pubblicità, non pensa più con il proprio cervello: risponde come il cane di Pavlov, con riflessi condizionati.Dall'11 al 14 maggio, a Firenze, si è svolto il 42° congresso dell'ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) dove il presidente Marino Scherillo ha dichiarato:"Tutti i segmenti della popolazione beneficerebbero della riduzione del sale. Questi vantaggi sarebbero addirittura superiori a quelli derivanti dalla riduzione del fumo, dal controllo del sovrappeso e dalla riduzione dell'ipercolesterolemia, e garantirebbero un risparmio delle spese sanitarie fra i 7 e i 16 miliardi di euro all'anno e migliorerebbero di gran lunga la qualità della vita in età avanzata”.Pensate, i cardiologi ospedalieri italiani hanno confutato l'OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) che, nel messaggio a tutto il mondo del marzo scorso, ha ribadito che l'uso del tabacco è la principale causa di morte! Tra parentesi, questa è la stessa OMS che nel 2009 aveva detto che il mondo era minacciato da una pandemia di influenza, peggiore di quella del 1918. E che bisognava fare le provviste di vaccino anti H1N1 in tempo per proteggere la popolazione mondiale.Tutti sappiamo con'è andata: la gente non se l'è bevuta, non si è vaccinata (non più del solito) e i morti d'influenza sono stati inferiori a quelli annualmente riscontrati durante le comuni influenze stagionali. I governi che avevano fatto le provviste non sapevano come disfarsi dei vaccini rimasti negli scaffali e i produttori del vaccino hanno fatto il pieno di dollari!Parentesi chiusa. e torniamo alla battaglia contro il sale dei cardiologi nostrani. Di certo non sono soli: Da vari decenni la letteratura, medica e non, se ne occupa abbondantemente. Nel 1974 il Senato americano, supportato dai numerosi studi sugli effetti nocivi del sale sulla salute, aveva stabilito gli "Obiettivi Dietetici per gli Stati Uniti" e, tra questi, vi era la riduzione del sale nella dieta dal 50 fino all'85%. Ma evidentemente gli americani non se ne sono preoccupati abbastanza. Infatti,Sale peggio del fumoalcune settimane fa, la FDA (Agenzia USA preposta al controllo degli alimenti e dei farmaci) ha deciso di intervenire di peso con un programma per la riduzione progressiva dell'uso del sale nella dieta. La decisione, applaudita da parte dei sostenitori, è stata criticata da alcuni leader politici conservatori denunciandola come un altro attacco del governo alla libertà personale (vedi i divieti di fumo).Nell’insufficienza cardiaca, la diminuzione del sale ha aumentato la mortalitàA spalleggiare (indirettamente) questi ultimi, MedPage Today ha pubblicato l'articolo "Mettere la saliera da parte può non aiutare il cuore" (Putting Down the Salt Shaker May Not Help Heart) in cui il Dr. Robert Jasmer, dell'Università della California, ha fatto una revisione sistematica di sei studi in cui erano coinvolti 6.257 pazienti normo o ipertesi, e uno studio su 232 pazienti con insufficienza cardiaca. La conclusione di questa revisione è stata che la restrizione del sale non ha dato risultati statisticamente significativi e, nello studio sui pazienti con insufficienza cardiaca, la diminuzione del sale ha aumentato notevolmente la mortalità. Quest'ultimo studio è stato revisionato dalla Cochrane Reviews.Riferimenti:http://www.forcesitaly.org/Portale_News/news_viewer.php?id=1191

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