Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Landini a Camusso: non siamo tutti nella stessa barca

E' la solita tiritera che i capitalisti recitano rivolgendosi alla classe lavoratrice: siamo tutti nella stessa barca.
Dopo qualche mese di tregua stavolta il clima si riscalda a proposito del possibile «patto» con Confindustria e gli altri produttori invocato dagli industriali e su cui Camusso ha (cautamente, per la verità) aperto. All’attacco ci va il leader Fiom Maurizio Landini, che dalle colonne di «Repubblica» spiega che «un patto con la Confindustria sarebbe una scelta dettata dalla paura, una fuga dalla realtà. Bisognerebbe avere coraggio: non fare patti senza senso bensì accordi innovativi trovando mediazioni e scambi possibili». Per Landini, «i patti firmati nel passato, anche senza la Cgil, hanno portato al governo Berlusconi e poi al governo Monti. E chi ha pagato le loro politiche? I lavoratori. Loro fanno i patti e i lavoratori pagano».

«Bisognerebbe cominciare a dire - contesta Landini - che c’è una responsabilità anche delle imprese e della Confindustria per la situazione in cui ci troviamo. Confindustria ha sempre sostenuto i governi Berlusconi e dopo quello Monti, ha approvato i tagli alle pensioni, ha voluto la modifica dell’articolo 18, ha sostenuto le scelte di Marchionne e la decisione della Fiat di andarsene dall’Italia». Al nuovo patto il numero uno della Fiom contrappone «gli accordi» in cui «si possono realizzare gli scambi. Per esempio: si bloccano o no i licenziamenti in Italia? E poi: anziché defiscalizzare gli straordinari perché non chiedere sgravi fiscali per i contratti di solidarietà?». Le parole di Squinzi, aggiunge, «mi fanno venire in mente il Titanic. Sì, certo, stavano tutti sulla stessa barca ma quelli che si trovavano nella sala macchine non si sono salvati».
Riferimenti:
http://www.lastampa.it/2013/04/15/economia/camusso-landini-scontro-sul-patto-con-le-imprese-fWX1DfHKayWgv9WfRkDQII/pagina.html

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