Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna. E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni. E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito. Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre. L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.


Il nucleare costa troppo: falso

Dal libro "Verdi fuori rossi dentro" scritto dai Prof Battaglia e Angelo Ricci uscito il 22/6/2007:Il nucleare costa mediamente (incluso anche i costi di smantellamento) da 2 a 3 eurocent al KWh, contro i 3-4 del gas e del carbone e i 9-10 del petrolio (di cui, manco a dirlo, l'Italia fa gran uso). Fra le fonti energetiche utilizzabili in larga scala il nucleare è per l'Italia la fonte economicamente più vantaggiosa anche perchè la ripresa del nucleare porterebbe i seguenti grossi vantaggi:
  • riduzione dell' importazione di petrolio e gas naturale
  • riduzione (fino al 33% per i soli impieghi elettrici) della fattura energetica pagata all'estero (il costo del combustibile nucleare è il 15% del costo del KWh, contro l'80% dell'olio combustibile e del gas)
Si avrebbe quindi il rilancio competitivo dell'Italia nel mondo.Dal 2001 all'Aprile 2007 c'è stato un progressivo aumento del costo dell'uranio dovuto al basso livello di scorte e alla riduzione di uranio proveniente dallo smantellamento di testate nucleari russe. Il basso livello di scorte è determinato dal fatto che un nuovo interesse per l’ uranio è scoppiato in modo abbastanza improvviso ed ha preso in contropiede i produttori che negli ultimi anni che (a causa del prezzo costantemente basso) avevano ridotto gli investimenti per nuove estrazioni minerarie. Ma adesso, dopo 5 anni di costante aumento di prezzi, molte attività minerarie e di esplorazione si stanno riattivando in tutto il mondo e i prezzi scenderanno di nuovo. L'uranio è distribuito sul pianeta in maniera poco uniforme; anche se giacimenti di dimensioni minori possono essere trovati praticamente ovunque, tre soli paesi (l'Australia, il Canada e il Kazakhstan) contengono circa il 58% delle riserve note. E’ da sottolineare che il Kazakhstan progetta di diventare il più grande produttore del mondo entro il 2010.Nota: i dati sono del Giugno 2007

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