A che io sappia nessun grande giornale ne ha dato notizia.
Da qualche giorno è in funzione il nuovo reattore a fusione nucleare Wendelstein 7-X stellarator (W7-X).
Il 10 Dicembre è stato acceso per la prima volta in Germania il nuovo reattore a fusione nucleare Wendelstein 7-X stellarator (W7-X), che si trova presso il Max Plank Institute di Greifswald. Costato un miliardo di euro e quasi due decenni di studio, questo reattore è stato progettato per studiare la possibilità di avere una fonte di energia virtualmente illimitata.
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Adesso sono in corso i test: è stato riempito con elio - un gas inerte - per valutare la sua capacità di gestire i gas. Se tutto andrà come previsto a fine gennaio 2016 partiranno gli esperimenti con l'idrogeno.
Probabilmente molti di voi in tema di fusione nucleare e guardando le immagini hanno pensato a Tokamak, un dispositivo a forma toroidale che racchiudere isotopi di idrogeno allo stato di plasma in campi magnetici che lo riscaldano alle temperature altissime necessarie affinché i nuclei di idrogeno si fondano. Ebbene il Wendelstein 7-X stellarator è il cugino di Tokamak ed è anche il reattore a fusione più grande mai costruito.
Consiste in un anello di 16 metri di larghezza che ingloba 50 bobine magnetiche da 6 tonnellate. In linea di principio il reattore stellarator è simile a Tokamak, ma è potenzialmente migliore perché una volta avviati, i reattori raggiungono uno stato stabile in modo naturale, e non manifestano le distorsioni magnetiche, che possono arrivare a piegare i metalli, tipiche dei tokamak.
Riferimenti:
http://www.tomshw.it/news/stellarator-l ... ione-72784
Questo blog si ispira all'opera di Galileo Galilei che fu uno dei padri del metodo scientifico della scienza moderna.
E in nome della scienza vera sono impegnato nella battaglia contro la superstizione, il pregiudizio e l’egemonia delle religioni.
E una superstizione è quella che alla base del riscaldamento globale ci sono le attività dell’uomo. Niente di più sbagliato, come è detto in molti articoli di questo sito.
Marx, poi, la scienza la applicò anche all’analisi della società e degli aspetti economici di questa, traendone la conclusione che è necessaria una società nuova che viva nel benessere e lontano dalle guerre.
L’unione fa la forza, contro il malessere e la solitudine.
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